Relativamente giovane la storia di questo champagne, la cui prima vendemmia risale al 1959 ma, solo dopo aver riposato per ben 12 anni nelle cantine sotterranee di Epernay, potè regalare il meglio di sè nel 1971, in occasione delle faraoniche celebrazioni per i 2.500 anni dalla fondazione dell’Impero Persiano di Ciro il Grande. Pochissimi i prescelti a degustarlo in quell’occasione, possiamo ora godere tutti di questa grandissima versione rosé, che conferma lo stile e l’eleganza di Dom Pérignon.
Elegante, complesso e articolato, regala alla vista un finissimo perlage per poi aprirsi su sentori di piccoli frutti rossi e fico, vaniglia, miele di acacia e crosta di pane. Bocca esuberante, tesa e strutturata, cremosa, fresca e bilanciata in un lungo finale salino.
Da il meglio di se su un’aragosta bollita e condita con un filo d’olio extravergine d’oliva, ma può accompagnarsi anche ad un ottimo Culatello di Zibello.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.