La Falanghina del Sannio Mustilli porta sulle sue spalle l’onore di essere stata la prima nella storia italiana vinificata e imbottigliata in purezza nel 1979. Furono infatti Leonardo e Marili Mustilli, negli anni ’70, a ridare valore e vigore alla coltivazione della vite nel loro comune natìo, Sant’Agata dei Goti, un paesino incastonato nell’entroterra campano tra Caserta e Benevento, talmente affascinante e pittoresco da guadagnarsi la nomea di “perla del Sannio”. La Falanghina è la regina indiscussa di questo territorio, uva a bacca bianca dalle radici lontane. Sull’etichetta della bottiglia, non a caso, campeggia infatti la corona stilizzata, uno dei simboli della città, nonchè sottozona della denominazione, e insieme dichiarazione di lignaggio.
Mustilli Falanghina del Sannio parla di territorio e storia: le sue uve vengono vendemmiate a mano nei vigneti, posti a 250 metri sul livello del mare, di Presta, Pozzillo e Cesco di Nece, sui pendii collinari esposti a sud-ovest. Il suolo ha più strati composti da argilla e pietra vulcanica. La fermentazione avviene in tini di acciaio alla temperatura costante e controllata di 15°C per circa due settimane. Anche il successivo affinamento avviene in acciaio, con periodici batonnage, per un lasso di tempo dai 3 ai 6 mesi. Fino al 2001 la vinificazione avveniva nelle meravigliose cantine in tufo a 15 metri di profondità, sotto il palazzo di famiglia nel centro paese.
La Falanghina del Sannio Sant’Agata dei Goti di Mustilli ha un’anima scintillante, a partire dal suo giallo paglierino dai riflessi verdognoli. I sentori olfattivi si fanno quasi tangibili da tanto siano presenti e intensi: gli agrumi più acidi si confondono con la polpa di mela gialla. La parte floreale, in cui spicca la ginestra, si intreccia con note vegetali e minerali, il tutto disteso su un tappeto di leggere erbe aromatiche. Questa bottiglia dalla beva facile e distesa è fresca e dinamica all’assaggio, invita alla persistenza nel volerne sempre un bicchiere in più. Soprattutto perchè ha una facilità di abbinamento col cibo che certo aiuta nello sceglierla: dagli antipasti al pesce, dalle verdure alle carni bianche, senza dimenticare i lunghi aperitivi fuori, in terrazza. Ma anche dentro, sul tavolo in cucina.
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