Il Fiano di Avellino “Sequenzha” di Benito Ferrara è un bianco che si racconta con un biglietto da visita di chiara impronta minerale, esaltata da un sorso fresco e mediterraneo. Una bottiglia che traccia i lineamenti più classici e tradizionali della DOCG di appartenenza, a dimostrazione di come la cantina abbia un grande feeling con il territorio campano e con le sue uve autoctone. Un’etichetta che, tra i tanti pregi, ha anche quello di essere incredibilmente versatile dal punto di vista gastronomico, andando a completare abbinamenti gustosi con diversi ingredienti, dal pesce alle carni bianche, passando anche per le pizze e le focacce farcite.
Il “Sequenzha” viene realizzato dalla cantina Benito Ferrara partendo dalle uve di Fiano coltivate in vigneti situati fra i 450 e i 600 metri sul livello del mare, rivolti perfettamente verso sud. Il terreno si presenta con una tessitura di medio impasto. Gli acini selezionati tramite la diraspatura vengono pressati sofficemente, e si prosegue poi con un illimpidimento per sedimentazione naturale. La fermentazione del mosto avviene in contenitori d’acciaio. La fase finale di maturazione ha una durata di 7 mesi e si svolge sulle fecce fini in acciaio sino a quando il vino non viene imbottigliato e immesso in commercio.
Il Fiano di Avellino “Sequenzha” di Benito Ferrara si presenta agli occhi con un colore tipicamente paglierino. Stratificato e generoso il ventaglio di profumi che avvolge il naso, organizzato su tocchi dove la frutta, anche a guscio, si arricchisce di sensazioni erbacee, che ricordano l’erba appena tagliata. All’assaggio ha un corpo medio, armonioso, che fa leva su un sorso che abbraccia il palato grazie a un’impronta sapida molto ben costruita. Una bottiglia con cui la cantina, piccola realtà diventata simbolo della viticoltura di qualità in Campania.
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